loading
loading

Successo e fallimento nelle innovazioni.

Negli ultimi giorni hanno catturato l’attenzione dei media le dichiarazioni rilasciate da Giannis Antetokounmpo, uno dei giocatori più rappresentativi dell’attuale panorama NBA (National Basketball Association), dopo l’inaspettata eliminazione della sua squadra dalla corsa per il titolo 2023. Alla domanda di un giornalista in conferenza stampa: “ritieni questa stagione un fallimento?” Giannis, un nigeriano nato e cresciuto ad Atene in condizioni di povertà, ha offerto una articolata e pungente risposta sottolineando che nello sport non esiste il fallimento, puoi vincere o perdere, ma questo fa parte del percorso di un atleta e di una squadra nella ricerca del continuo miglioramento.

In sostanza, se raggiungi il successo meglio, altrimenti hai la possibilità di imparare dalla sconfitta per raggiungere il successo in futuro. Questo approccio di Giannis alle crude dinamiche insite nella competizione sportiva, hanno da una parte sorpreso considerando quanti acerrimi avversari ed avversità ha dovuto affrontare il giocatore di origini nigeriane per arrivare ad essere uno dei protagonisti del magico mondo NBA, dall’altra parte hanno ricordato un concetto molto utilizzato nel mondo delle start-up: non esiste il fallimento. Fino ad arrivare alla convinzione che fallire sia necessario, prima di imparare dai propri errori ed in seguito raggiungere il successo. Questa forma mentis nei confronti del fallimento di una nuova impresa, di una innovazione di prodotto/servizio o di una semplice partita di basket, presuppone una condizione necessaria: aver fatto tutto il possibile per mettersi nelle condizioni di raggiungere il successo. Nello sport ciò equivale ad allenarsi bene, curare il proprio corpo, alimentarsi in modo appropriato. E nel business come si traduce questo approccio al successo/fallimento?

Pensiamo alle innovazioni di prodotto o servizio che per le aziende di qualsiasi settore o dimensione spesso sono il modo migliore e più organico per crescere. E’ noto che la maggior parte delle innovazioni di prodotti/servizi è destinata al fallimento, poiché è complicato lanciare sul mercato prodotti veramente innovativi che conquistino il consenso di una parte sufficiente della popolazione di riferimento. Dato questo fatto incontrovertibile, è altresì noto che esistono aziende/organizzazioni che dimostrano una maggior capacità di innovare., nonostante siano anch’esse consce dell’elevata probabilità di fallimento delle proprie innovazioni. Ciò che contraddistingue queste aziende/organizzazioni è la predisposizione a testare in piccola scala le proprie innovazioni con i futuri utilizzatori del nuovo prodotto o servizio, siano essi consumatori di una categoria di largo consumo, utenti di una piattaforma web oppure clienti in generale.

Testare un nuovo prodotto o servizio significa studiare ed analizzare come il suo inserimento nel mercato in piccola scala incide sulle scelte di consumatori o utenti o soggetti potenzialmente interessati alla innovazione. Si tratta quindi di progettare un piano sperimentale che consenta di confrontare opportunamente la situazione di mercato in cui è stato inserito il nuovo prodotto o servizio in test, rispetto ad una situazione di controllo in cui non è avvenuto alcun cambiamento. Tale piano sperimentale permette di conoscere con massima verosimiglianza l’effetto sul mercato del nuovo prodotto/servizio prima di aver deciso importanti investimenti a supporto dell’innovazione, permette di anticipare i tempi per individuare quali sono le innovazioni con maggiore probabilità di successo, permette di ridurre gli insuccessi sul mercato, permette infine di imparare dal processo di sperimentazione cosa si può migliorare prima di lanciare sul mercato il nuovo prodotto o servizio.

Sperimentare vuol dire far vivere il nuovo prodotto/servizio con i consumatori o utenti prima che sia stato, eventualmente, lanciato sul mercato. Oggi più che mai la società dell’informazione consente di effettuare sperimentazioni con incredibili velocità e profondità campionarie. Possiamo veramente capire se un nuovo prodotto o servizio funziona analizzando passivamente il comportamento di consumatori o utenti, senza il bisogno di fare domande sulla futura adozione di quel prodotto/servizio. E’ dimostrato, infatti, che far razionalizzare le persone su scelte future sia estremamente complicato e spesso fuorviante.

Sperimentare, quindi, è il modo migliore per evitare un futuro fallimento, sia nel caso in cui il test sia stato un successo, sia nel caso in cui il test abbia consigliato di non proseguire con il lancio sul mercato. Per quanto, come ci ha ricordato Giannis, non è mai un vero fallimento quando hai fatto tutto il possibile per mettere il tuo nuovo prodotto/servizio nelle condizioni di raggiungere il successo.

Ultime dal blog.