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L’importanza del metodo sperimentale.

Il metodo sperimentale nasce nella Fisica, essendo stato teorizzato nel XVII secolo da Galileo Galilei. Tuttora, a secoli di distanza, è utilizzato per giungere alla formulazione delle leggi scientifiche.

Il metodo sperimentale comprende quattro momenti fondamentali: 

  1. Osservazione del fenomeno che si sta studiando
  2. Formulazione di un’ipotesi che stabilisce delle relazioni fra i dati osservati e avanza una possibile spiegazione del fenomeno 
  3. Verifica, cioè esperimenti ripetuti che riproducono il fenomeno per confermare o meno la validità dell’ipotesi. Se l’ipotesi non è confermata, lo scienziato formula una nuova ipotesi di spiegazione del fenomeno, che viene sottoposta a sua volta a verifica sperimentale
  4. Se l’ipotesi è confermata, viene enunciata la legge ed elaborata la teoria che spiega quel fenomeno. Una teoria è valida fino a quando nuove osservazioni o verifiche non la smentiscono (falsificabilità)

L’introduzione dell’esperimento e dello stretto rapporto tra ipotesi ed esperimento fu una grande novità, poiché permise agli scienziati di formulare ipotesi da verificare attraverso sperimentazioni empiriche

Per noi che crediamo in un approccio scientifico al marketing, il metodo sperimentale rappresenta una pietra miliare per comprendere i fenomeni di mercato determinati dalle scelte dei consumatori. In particolare il metodo sperimentale permette di individuare relazioni di causa-effetto, misurare con elevatissima affidabilità l’efficacia di diverse attività di marketing, testare presso un campione di consumatori differenti variabili di marketing mix, confrontare un gruppo di test sottoposto all’iniziativa rispetto ad un gruppo di controllo.
E’ evidente, quindi, quanto sia importante per analisti e ricercatori di marketing utilizzare il metodo sperimentale per verificare come e quanto diverse ipotesi modificano le scelte di consumatori e/o utenti. Per quanto ci riguarda, applicando il metodo sperimentale al lancio di nuovi prodotti di largo consumo sul mercato, abbiamo affrontato molti progetti di innovazione. In particolare progettando piani sperimentali ed analizzando le performance del nuovo prodotto inserito in un campione di punti vendita con analisi descrittive, prescrittive e predittive rispetto ad un gruppo di negozi di controllo opportunamente gemellato. Questo ha consentito ai nostri committenti di risparmiare inutili investimenti, guadagnare tempo prezioso e lanciare sul mercato prodotti con elevata probabilità di successo in quanto precedentemente soggetti a sperimentazione.

Nell’ultimo decennio, a valle dello sviluppo dei social e dei dati personali raccolti sugli utilizzatori di piattaforme web e app, molte aziende a partire da quelle native digitali hanno sviluppato un approccio basato su continue sperimentazioni di attività di marketing online, denominato growth hacking.  In sostanza tale approccio si pone l’obiettivo di individuare le campagne più efficaci per far crescere il proprio business, attraverso continue sperimentazioni con i propri utenti,  grazie alla possibilità di analizzare in tempo reale i comportamenti degli utenti stessi. Ecco quindi, che il metodo sperimentale, creato secoli fa per formulare leggi fisiche, oggi nell’era dell’informazione caratterizzata dalla produzione di enormi moli di dati rivela le sue enormi potenzialità per condurre il marketing sulla strada dell’empirismo e della scientificità.

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